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Versione attuale delle 20:38, 16 ago 2015
Alcuni scritti di critici d'arte su Serenella Sossi.
ALCUNI STRALCI CRITICI
E’ il momento privilegiato dell’artista, quello della creazione, che la dirige verso un’espressione o l’altra, ma sempre con la stessa autenticità. Ogni suo lavoro è frutto di meditazione, sia che si tratti di un semplice schizzo, un quadro o la scultura più complessa, tutto è il frutto di un impegno totale, quale, per Serenella, è quello dell’artista.
Michel Gaudet, artista, critico d’arte
Ma quello che maggiormente colpisce sono i suoi quadri legati a terribili fatti, come l’11 settembre. E’ lì che l’artista esprime il suo stato d’animo in modo da coinvolgere profondamente l’osservatore.
Bruno Breschi, giornalista
Serenella Sossi, pur non rifiutando gli aspetti dell'arte povera legata all'uso di materiali diversi, di esplorazioni e intuizioni, rimane, tuttavia, intimamente legata ad un impianto compositivo che privilegia la forma e il colore. Dotata di una sensibilità profonda, tende a portare sulla tela gli stati d'animo, la propria interiorità, servendosi di colori decisi, forti, che esaltano il contenuto emotivo dell'opera. Non è certo estranea alla sensibilità dell'artista la tematica sociale è, in definitiva, l'Uomo il centro dell'universo artistico di Serenella. Alcune opere testimoniano un'esplorazione che si può porre sul piano elevato della ricerca interiore.
Lorenzo Civiero, gallerista
Ecco un pittore della verticalità. La spiritualità non vi è estranea. Tutto porta il pennello di Serenella a tendere verso l'alto come un costruttore di cattedrali. Questa propensione al verticalismo si accompagna ad un gusto per la sintesi. L'artista prosegue la sua ricerca interiore in lavori al confine dell'astrazione.
Henry Beuley, giornalista, critico d'arte
L'unicità stilistica di Serenella, propone una visione sfaccettata multicolore, generata da un'ansia sintetizzatrice bene identificata dal “verticalismo”. Il visibile – persone, ambienti, paesaggi trasfigurati dal tempo e dallo spazio – è assemblato dagli impulsi pittorici, ben espresso dal “verticalismo sossiano”, che recepisce e interpreta i messaggi dell'Essere a confronto con una società sempre più mutevole e stupefacente.
Lorenzo Anfosso
Serenella Sossi vive la sua esperienza artistica con “disincantata immaterialità” e semplicità nonostante la sua arte sia permeata di concetti e di riferimenti storico-culturali veramente complessi e di notevole spessore. Tutti i quadri di Serenella hanno come denominatore comune un’impronta di verticalità che viene data anche con il senso della pennellata. Verticalità intesa come elevazione dell’uomo, ricerca della purezza, della Verità.
Ogni opera di Serenella è una realtà a sé stante. Ogni quadro rispecchia lo stato d’animo dell’artista, ma contemporaneamente è il frutto di un progetto ben preciso.
Difficilmente le opere di Serenella sono realizzate “di getto”. Possono sicuramente essere dettate da un istantanea ispirazione o visione o ancora intuizione, ma vengono poi meditate, studiate e dipinte con la “giusta temporalità”.
In quanto alla verticalità presente in tutte le sue opere, quelle linee di colore appunto verticali che paiono uscire dalla tela per andare verso l’infinito sono la parte solare, immutabile, dotata del “profumo” dell’eternità delle opere di Serenella.
Questi “nastri di luce” variano di tonalità a seconda dello stato d’animo dell'artista.
Quando sono bianchi indicano purezza e spiritualità; rossi sono lo specchio di un momento dominato dalla passionalità e dai sensi; neri infine indicano un travaglio interiore che può portare alla distruzione di qualcosa, ma che prelude anche alla creazione, alla nascita di qualcosa di nuovo. Anche la luce nera ha una sua luminosità che può condurre, se si è in grado di seguirla, verso le mete più alte.
Serenella, oltre ad essere un’artista concettuale è anche attratta dalle tematiche sociali e dalla storia contemporanea basti ricordare su tutte l’opera ispirata all’undici settembre emblematica per la sua tragicità e forza. La solida cultura classica di Serenella la fa spaziare anche nel campo della mitologia. Ne è un esempio lo spettacolare quadrittico “Orfeo ed Euridice”, ineffabile allegoria del impossibilità che l’uomo ha ad arrivare all’inarrivabile.
Serenella ha una caratteristica che non è comune a tutti gli artisti: passa disinvoltamente dal figurativo all’astratto e lo fa con grande naturalezza e semplicità.
Ma si può essere convinti che talune sue opere figurative siano proprio tali? E viceversa siamo sicuri che le opere astratte di Serenella non rappresentino qualcosa di assolutamente concreto? La Serenella Sossi scultrice si caratterizza per la plasticità delle sue opere. In molte delle sculture figurative si può apprezzare la conoscenza approfondita che Serenella ha dell’arte classica greca e romana, conoscenza frutto anche delle numerose e consolidate esperienze di collaborazione che svolge con importanti musei archeologici.
A parere mio è però nelle sculture dalle forme astratte che l’arte concettuale, il verticalismo di Serenella si estrinseca al meglio e raggiunge livelli di vera eccellenza. La tridimensionalità della scultura esaspera ancora di più la ricerca interiore della verità. Queste strutture a volte slanciate a volte plasticamente ritorte in loro stesse a formare uno splendido tuttotondo, oltre ad essere oggettivamente belle sono l’espressione dello studio, dei concetti, degli stati d’animo, delle emozioni, di Serenella Sossi.
Massimo Durante
La ricerca aristica di Serenella Sossi va oltre ogni consueta espressiva omologazione.
Lo slancio delle sue forme verticalizzate, lo studio del colore, specie nella evidenziazione degli opposti cromatici, rimandano ad infinite possibilità di dialettica cognitiva, che supera il quotidiano verso … l’oltre confine.
La possibilità di offrire da parte della Sossi, attraverso la sua pittura e scultura, una comunicazione privilegiata,ma al tempo stesso ,accessibile a tutti è valore forte che connota l’arte contemporanea. L ’esplicitazione di varie modalità di lettura da parte di coloro che si avvicinano alla sua arte, per superare stereotipi interculturali, si concretizza nella decodificazione di immagini concettualmente integrate di varie realtà ,intrise di particolari significativi, tesi a cercare nuove corrispondenze. In Serenella Sossi emergono pertanto finalità sociali . L’amore che rivela nelle sue opere, per evidenziare, ad esempio, nelle sue tele, la luce nel buio, si traduce come sua caratteristica privilegiata, così come sono innovativi i suoi penitenti monaci . E’ peculiarità dell’artista inoltre tendere al cielo attraverso le sue grù di ferro, ingegnose creazioni dell’uomo che vogliono oltrepassare però la vita terrena attraverso il cielo con lo slancio dell’ altezza dell’anima…Di un’anima che sa mettersi in sintonia con la realtà, con la gente, con la terra , con tutto ciò che è alla ricerca di vita, quella vita che può essere per la Sossi condivisione, sforzo di collaborazione, di rispetto reciproco, nello scambio di vedute ,ma anche nell’accettazione delle diversità di ciascuno.
Maria Galasso, giornalista, scrittrice, critico d'arte